Dopo aver assistito al lancio della recente versione italiana de Il Signore degli Anelli, a cura di Ottavio Fatica, è la nuova traduzione de Lo Hobbit di Bompiani ad essere protagonista. Il libro, a cura dello studioso tolkieniano Wu Ming 4, è disponibile all’acquisto nei negozi e nelle librerie. Lo Hobbit, di cui analizziamo le differenze tra libro e film in un precedente articolo, è indubbiamente una delle opere letterarie più vendute ed apprezzate di sempre.
La storia delle traduzioni italiane de Lo Hobbit
La prima edizione italiana de Lo Hobbit fu tradotta da Elena Jeronimidis Conte, per la Casa Editrice Adelphi, che lanciò sul mercato per la prima volta il libro nel 1973. Da allora la licenza di pubblicazione relativa a questa traduzione venne concessa anche a Mondadori, Rusconi, Bompiani ed altre case editrici, giungendo fino ad oggi alla diciassettesima ristampa.
Ciò nonostante, dalla prima edizione, il testo è stato revisionato ben tre volte. Ne Lo Hobbit Annotato del 2000 di Bompiani, è Grazia Maria Griffini ad effettuare le prime modifiche. La stessa versione del libro viene, poi, riproposta da Bompiani in una nuova edizione nel 2004, a cura di Oronzo Cilli e con alcune note tradotte da Lorenzo Gammarelli e Raffaella Benvenuto. Infine, Caterina Ciuferri applica ulteriori correzioni nella versione de Lo Hobbit lanciata da Bompiani nel 2012, in occasione dell’uscita al cinema della nuova trilogia di Peter Jackson.
Trovate la lista di tutte le edizioni dei libri de Lo Hobbit in italiano nel nostro elenco.
La nuova traduzione de Lo Hobbit di Bompiani
La Nuova edizione de Lo Hobbit di Bompiani è, probabilmente, la più pregiata in termini estetici. Si presenta, infatti, con una copertina rigida ed una sovraccoperta color verde, avente gli stessi inserti dorati visti nella corrispondente versione inglese di Harper Collins e con le rune incise in bianco su fondo blu nella porzione del corpo esterno delle pagine. La versione del libro presenta, inoltre, i disegni originali di Tolkien, il che la differenzia dalle precedenti che erano state illustrate dall’artista Alan Lee.
La traduzione è stata affidata a Wu Ming 4, autore di alcune importanti pubblicazioni di approfondimento e critica sull’universo di Arda, tra le quali ricordiamo quella di maggior successo: “Difendere la Terra di Mezzo”. Il lavoro svolto dal traduttore prende, in parte, spunto da quanto fatto da Ottavio fatica, nella sua nuova traduzione de Il Signore degli Anelli. La versione de Lo Hobbit Illustrata dall’Autore, promette di proporre una interpretazione più precisa dei testi originali del Professore, garantendo nella trasposizione in italiano una maggiore attenzione e cura per le allitterazioni, gli arcaismi, l’eufonia, le onomatopee e le filastrocche, a cui Tolkien teneva particolarmente.
Di seguito, citiamo alcune modifiche evidenti a celebri passaggi dell’opera letteraria, che risultano differenti dalla prima storica traduzione di Elena Jeronimidis Conte, che per molti risulta ancora un punto di riferimento.
L’incontro tra Gandalf e Bilbo Baggins:
“Che vuol dire?” disse “Mi auguri un buon giorno o vuoi dire che è un buon giorno che mi piaccia o no; o che ti senti buono, quest’oggi; o che è un giorno in cui si deve essere buoni?” (Jeronimidis Conte)
“Cosa intendi?” disse. “Mi stai augurando una buona giornata, o intendi dire che è una bella giornata che io lo voglia o no; o che oggi ti senti bene; o che è una giornata da trascorrere bene?” (Wu Ming 4)
La Filastrocca degli indovinelli nella Caverna di Gollum:
“Non ha voce e grida fa,
non ha ali e a volo va,
non ha denti e morsi dà,
non ha bocca e versi fa” (Jeronimidis Conte)
“Grida senza voce,
Senz’ali il volo spicca,
Senza denti è mordace,
Borbotta senza bocca” (Wu Ming 4)
Ricordiamo che la nuova traduzione de Lo Hobbit Di Bompiani è disponibile nei negozi e nelle librerie dal 23 ottobre 2024.
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