La storia dell’editoria dei libri di Tolkien in Italia rappresenta per molti appassionati il mezzo attraverso il quale ricostruire l’ascesa al successo del mondo fantasy della Terra di Mezzo e per tale ragione merita un’attenzione particolare. In un altro articolo, abbiamo cominciato a parlare della storia editoriale delle opere di Tolkien in Italia partendo, ovviamente, dalla prima edizione de Il Signore degli Anelli pubblicata dalla casa editrice Astrolabio-Ubaldini nel lontano 1964.

Il Signore degli Anelli Rusconi 1970
É fondamentale ripartire insieme per raccontare quale sia invece la prima “vera” edizione italiana de “Il Signore degli Anelli”. Se ci pensiamo, infatti, nel 1964 venne pubblicato esclusivamente il primo volume, “La Compagnia dell’Anello”, ma non vennero rilasciati i due libri successivi, ovvero “Le Due Torri” ed “Il Ritorno del Re” sconosciuti, fino a quel momento, al pubblico italiano.
L’insuccesso iniziale dell’opera del 1964, che trovate elencata nel nostro archivio dei libri su Tolkien, portò alla cessione dei diritti alla casa editrice Rusconi, insieme alle traduzioni di Vicky Alliata, ma cosa spinse realmente Alfredo Cattabiani, direttore dell’allora nuova casa editrice Rusconi, ad accettare questa sfida con tutti i suoi potenziali rischi?
Un ruolo determinante lo ha, indubbiamente, svolto un personaggio ben noto a tutti i lettori di Tolkien, ovvero Elémire Zolla, prefatore de “Il Signore degli Anelli” che, per altri motivi, aveva già da tempo avviato una collaborazione professionale con Alfredo Cattabiani.
Il pensiero di Elémire Zolla
Elémire Zolla è, senza alcun dubbio, uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, scrittore, filosofo, storico delle religioni, che nel 1960 ottenne anche la cattedra per la facoltà di Lingua e Letteratura Angloamericana all’università “La Sapienza” di Roma.
Fu proprio durante un viaggio negli USA, dove si trovava per delle conferenze presso alcune università, che percepì, neanche troppo velatamente, l’impatto che l’opera di Tolkien stava avendo sugli studenti universitari e soprattutto nel movimento hippie che, seppur travisandone completamente il contenuto, lo adottò come manifesto delle loro aspirazioni.
Zolla cercò, quindi, di convincere Cattabiani rassicurandolo sul fatto che, volente o nolente, le mode d’oltreoceano avrebbero sicuramente valicato i confini americani finendo per influenzare anche il nostro paese e fu così, che nel 1970, Rusconi pubblicò finalmente la prima edizione completa de “Il Signore degli Anelli”.
Questa prima edizione, ormai diventata molto rara e che negli ultimi anni ha raggiunto prezzi di vendita molto alti nel mercato dei collezionisti, si presenta con la sua famosa sovraccoperta “Bianco/Nera”, come a voler simboleggiare l’eterna lotta del bene contro il male contrapposta ai caldi e confortanti toni acquerello raffiguranti due paesaggi.
Proprio da questa edizione partirà la “prolifica” collaborazione con l’eclettico artista piemontese Piero Crida, incaricato di illustrare le copertine delle edizioni Rusconi.
Piero Crida: Pittore e Artista
Tra le grandi opere di Piero Crida ricordiamo, gli affreschi nella volta del Palazzo Juvarra a Torino , l’abside della chiesa di San Giuseppe a Pratrivero e le immagini simboliche ne L’Eremo di Maria della Famiglia Zegna, all’Alpe Montuccia. Le sue illustrazioni sono apparse numerose volte su riviste di calibro mondiale, come Vogue, CasaVogue, Harper’s Bazaar e Vanity. I suoi splendidi manoscritti decorati sono conservati all’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo in Russia. Al suo lavoro di acquerellista, Arturo Schwarz dedica un capitolo nel volume del libro “L’immaginazione Alchemica“, definendolo “Uno degli ultimi rappresentanti dell’Arte sacra in Occidente”.
Circa 15 anni fa, Piero Crida mi invitò per un pranzo a casa sua nelle campagne Biellesi ed in quell’occasione ebbi modo di conoscere una persona al di fuori dell’ordinario, un’artista nel vero senso della parola, un viaggiatore, un cultore della bellezza ed un uomo d’altri tempi, nel senso positivo del termine. Mentre preparava il pranzo, ripercorremmo insieme la sua straordinaria vita, i suoi innumerevoli viaggi per il mondo, le sue esperienze ed ovviamente la sua storia di illustratore ed il profondo studio delle opere del Professore mirato a condensarne il contenuto in un “semplice” disegno.
Durante tale incontro, Piero Crida mi regalò ed autografò una stampa inedita raffigurante una versione alternativa rispetto all’illustrazione poi scelta per incorniciare l’edizione Bianco/Nera che si discosta totalmente dall’originale. Troviamo, infatti, una geniale raffigurazione di due anelli intersecati, al cui interno è possibile vedere da una parte quello che chiaramente è il Monte Fato e dall’altra un paesaggio rigoglioso riconducibile alla Contea, nella zona di intersezione troviamo, invece, un albero che sta per avvizzire.

Tralasciando l’attualità dell’illustrazione nel suo senso intrinseco, è impossibile non rendersi conto di quanto Piero Crida avesse profondamente compreso il messaggio di Tolkien.
Conclusioni: Il Signore degli Anelli 1970
Tirando le somme ed adottando una visione più romantica e critica, tutto questo ci parla di un mondo che non c’è e che, con molta probabilità, non ci sarà più. Una realtà dai più dimenticata, dove un editore commissiona delle vere opere d’arte per la copertina di un “semplice” libro, per cercare di valorizzarne il significato ancor prima di sfogliarlo, in onore del bello e di una cultura autentica e a favore di tutti.
Una situazione lontana da ciò che accade oggi, dove troviamo le illustrazioni dei più blasonati artisti del panorama internazionale, quali i grandi Alan Lee e Ted Nasmith, in linea con l’editoria anglosassone o americana, il ché si direziona, probabilmente, verso un pubblico meno esigente nella ricerca dell’originalità, in un’ottica di visione differente rispetto a ciò che è stato già più volte visto.
Quelle di Crida, resteranno per sempre delle illustrazioni altamente evocative nella loro profonda personalità, tra le più affascinanti viste in Italia e all’estero. Occorre ringraziare l’artista per il suo indiscusso contributo al successo editoriale delle opere di Tolkien nel decennio 1970-1980.
Possedere l’edizione de Il Signore degli Anelli di Rusconi, del 1970, è oggi una fortuna, non solo in termini di valore economico, ma anche relativamente alla possibilità di tenersi stretto un cimelio della storia di quest’opera in Italia, potendo ripercorrerne le tappe evolutive che hanno portato il romanzo ad essere uno dei più letti ed apprezzati nella storia.
Della famosa e misteriosa edizione, con dedica Ad Personam, edita da Rusconi (sempre nel 1970) e conosciuta dai collezionisti come “Pelle Marrone”, parleremo in un altro articolo.