I Palantíri : Origine e Storia delle leggendarie Pietre Veggenti

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Tra i manufatti della Terra Di Mezzo, i Palantíri assumono un ruolo importante in molte vicende narrate negli scritti del Professor Tolkien. Nell’antico linguaggio elfico Quenya, il termine significa letteralmente “Coloro che sorvegliano da lontano” e tale era infatti il potere di queste pietre in grado di far comunicare a distanza i possessori. I Palantíri furono creati a Valinor dagli elfi Noldor con l’aiuto di Melkor, quando il malvagio Valar si trovava nel Reame Beato dopo la sua prima prigionia. Non si sa con certezza quanti ne furono realizzati, ne da quale artigiano elfico nacquero, ma si presuppone sia stato Feanor, a quel tempo il più grande fabbro tra gli elfi. È altrettanto ignoto il materiale utilizzato per la realizzazione di tali artefatti magici, che sembravano realizzati con un particolare cristallo in grado di resistere a cadute da grandi altezze e persino al fuoco. Molti Palantíri furono donati dagli elfi ai numenoriani in segno di amicizia, ma in seguito alla distruzione dell’isola di Númenor soltanto sette di questi furono salvati e portati nella Terra Di Mezzo grazie ad Elendil, che li divise tra i regni di Arnor e Gondor. Di seguito, tratteremo le Pietre Veggenti di cui si conosce l’esistenza e che hanno avuto un ruolo nella storia degli eventi di Arda.

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1 – Palantír di Avallonë

L’unica pietra veggente degli elfi ad essere citata negli scritti di Tolkien (a tal proposito, su Middle Ark trovate l’elenco dei libri di Tolkien in inglese e quello con traduzione in italiano). Essa si trovava nella città portuale di Avallonë, sull’isola di Tol Eressëa. Venne riconosciuta come la sfera più importante e potente tra tutte, ma non venne quasi mai utilizzata, se non quando Elendil utilizzò la pietra di Elostirion per guardare oltre il mare ad Ovest, mettendosi in contatto probabilmente con la pietra elfica.

2 – Palantír di Elostirion

Tale artefatto chiamato anche “Pietra di Elendil”, si trovava nella Torre di Elostirion sui Colli Torrioni, all’estremità occidentale dell’Eriadior. Fu portata da Elendil nella Terra di Mezzo dopo la distruzione di Númenor ed era l’unica tra le 7 dei regni degli uomini a poter comunicare con la “Pietra Padrona” di Avallonë, nel Continente Beato. L’alto Re dei Dunedain la utilizzava, infatti, per porre la propria attenzione verso occidente, riuscendo così a scorgere l’isola di Tol Eressëa, che anticamente si riusciva ad intravedere dall’estremità orientale di Númenor. Venne riportata a Valinor durante la Quarta Era da Cirdan, quando Elrond lasciò per sempre la Terra Di Mezzo.

3 – Palantír di Osgiliath

Essa era la seconda pietra più importante per grandezza ed era conservata nel Palazzo di Rond Giliath, presso la città di Osgiliath, anticamente la capitale del regno di Gondor prima che venisse spostata a Minas Anor. L’utilizzo del Palantír era riservato ai soli sovrani di Gondor per mettersi in contatto con le sfere degli altri regni. Anch’essa salvata da Elendil e condotta nella Terra di Mezzo, andò perduta successivamente durante l’assedio e la distruzione di Osgiliath nel periodo della Guerra delle Stirpi.

4 – Palantír di Amon Sûl

Custodito nella fortezza di Colle Vento, il Palantír di Amon Sûl fu spesso oggetto di conflitti tra i vari regni numenoreani della Terra Di Mezzo. Durante la guerra contro il Re Stregone di Angmar, la pietra veggente venne condotta a Fornost, ma andò perduta insieme alla sfera di Annúminas nelle acque della Baia di Forochel, quando il Re Arvedui trovò la morte durante un tragico naufragio.

5 – Palantír di Annúminas

Tale sfera fu inizialmente custodita nella città di Annúminas, la prima Capitale del Regno di Arnor, ma venne poi spostata a Fornost dopo la morte del Re Eärendur, ultimo sovrano del grande Reame del Nord, quando i figli divisero il regno in 3 più piccoli (Arthedain, Cardolan e Rhudaur). La pietra andò perduta, insieme a quella di Amon Sûl, durante il naufragio di Re Arvedui nella regione ghiacciata di Forochel, nell’estremo nord dell’Eriador e corrispondente all’antico Forodwaith.

6 – Palantír di Minas Ithil

Tale pietra fu custodita per tanti anni nella Torre della Luna della città di Minas Ithil, ai piedi dei monti Ephel Duath. Nel 2002 della Terza Era la città fu conquistata dai Nazgul e dal re Stregone e del “Palantír della Luna” si perse ogni traccia, ma poco dopo si intuì che fosse stato portato a Sauron come dono e utilizzato per i suoi diabolici scopi. Non si conosce il destino della pietra dopo la sconfitta dell’Oscuro Sire, ma si suppone che sia andata distrutta insieme a Barad-dûr e a causa dell’eruzione del Monte Fato.

7 – Palantír di Orthanc

La pietra veggente di Orthanc è, probabilmente, quella che assunse il ruolo più importante negli eventi della Terza Era della Terra Di Mezzo. Essa fu nascosta ad Orthanc, la grande torre costruita dai numenoreani durante la Seconda Era, ma venne poi ritrovata dallo stregone bianco Saruman, il quale ne fece utilizzo per i suoi scopi. Il capo dell’ordine degli Istari, infatti, riuscì tramite il manufatto a mettersi in contatto con Sauron, cercando di proporre un’alleanza tra i due, ma in realtà volendo soggiogarlo per impadronirsi dell’anello e dominare al suo posto la Terra Di Mezzo. La sfera fu gettata dalla torre di Orthanc da Grima Vermilinguo, dopo la sconfitta dello stregone ad opera degli Ent e venne, poi, recuperata da Peregrino Tuc. Infine, dopo la disfatta del nemico, il Palantír passò ad Aragorn e a tutti i suoi discendenti sovrani dei Regni Unificati di Gondor e Arnor.

8 – Palantír di Anor

La pietra venne custodita nella città di Minas Anor, conosciuta poi come Minas Tirith. Fu inutilizzata per lunghi anni dai sovrani e dai sovrintendenti di Gondor, fino all’arrivo di Denethor II, il quale se ne servì cercando di trarne vantaggio contro il nemico, ma Sauron avvedutosi di ciò, mostrò volutamente ciò che poteva recare preoccupazione all’uomo, con il fine di corromperlo. Anche se Denethor riuscì a resistere inizialmente, a causa degli sforzi nel tentativo di controllare il potere della pietra, l’uomo venne afflitto da un innaturale invecchiamento precoce e da una follia che lo condusse alla morte, portandolo ad ardersi vivo nel rogo insieme allo stesso Palantír.

Se volete approfondire la storia di questi magici artefatti, vi suggeriamo di leggere il libro dei Racconti Incompiuti e quello de Il Signore Degli Anelli. E, se siete appassionati dell’argomento, su Middle Ark trovate anche l’elenco di tutti gli artbook sulla Terra di Mezzo e i saggi critici relativi all’universo di J.R.R. Tolkien.

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Marco Grasso
Marco Grassohttp://middleark.com
Esperto di Marketing ed appassionato di mondi fantasy, ha dato vita a Middle Ark con il fine di divulgare il magico universo di Tolkien e di creare connessioni con i fan e la community.

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