Tom Bombadil: il fascino del mistero e della semplicità

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Nel mondo tolkieniano si discute spesso su Tom Bombadil, una figura appena accennata tra le pagine de Il Signore degli Anelli, eppure così affascinante da costituire oggetto di ipotesi e supposizioni. Come già fatto in precedenza per Faramir, continuiamo la nostra analisi dei personaggi più importanti della Terra di Mezzo. Ne parleremo oggi, anche se non troppo, perché è evidente che Tom Bombadil è una creatura caratterizzata da una spiccata semplicità e ciò che è semplice non può essere oggetto di eccessivi ragionamenti, altrimenti non sarebbe più tale.

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Tom Bombadil “Il Messere”

Il personaggio di Tom Bombadil ha un impatto diverso in relazione alle visioni del lettore che, in maniera soggettiva, elabora spesso una propria interpretazione sulla base delle sensazioni percepite attraverso le opere di Tolkien, senza tralasciare, ovviamente, le caratteristiche peculiari di Tom che risaltano agli occhi di tutti e che vengono condivise da molti. In questo articolo forniremo un’interpretazione differente, sulla base della percezione di alcuni aspetti che vanno approfonditi.

Tom vive con leggerezza e con gioia, come se tutto fosse una danza, in una costante armonia con Baccador, sua sposa, ed in perfetta connessione con la natura che lo circonda. Baccador, La Figlia del Fiume, dice di lui: «Tom Bombadil è il Messere. Nessuno ha mai afferrato il vecchio Tom mentre camminava nella foresta, o mentre guadava il fiume, o mentre saltellava sulla sommità delle colline, sotto i raggi del sole o nell’oscurità. Egli non ha timore. Tom Bombadil è Signore».

Tom è Signore, è il Messere, nessuno riesce a catturarlo e lui non ha paura. Tom accoglie, guida, ospita, si prende cura, è di compagnia. Lui rappresenta il ristoro dei sensi, dell’anima, della mente. E proprio di ristoro parla Tolkien nell’opera “Albero e Foglia”: Il ristoro è un riguadagnare, un ritrovare una visione chiara…Dobbiamo in ogni caso, pulire le nostre finestre, in modo che le cose viste con chiarezza possano essere liberate dalla tediosa opacità del banale o del familiare – dalla possessività.

Tom Bombadil è colui che pulisce, che libera da ogni istinto di possessione. Infatti, invita Frodo a togliersi l’anello, a liberarsi di quel gioiello. Inoltre, come dice Baccador, lui non possiede niente, sarebbe un fardello troppo pesante. Tom quindi è leggerezza che si contrappone anche al peso dell’anello e, anche per tale ragione, su di lui esso non ha alcun effetto. Questa leggerezza si manifesta attraverso la luce che egli stesso emana, dagli occhi luminosi, dal corpo – attraverso salti, piroette e danze – dalle parole, che spesso sono un canto. È lui stesso un gioiello alla pari dell’anello, ma mentre quest’ultimo è avvolto nell’oscurità, Tom è fonte di luce. Lui attrae con il suo luccichio, con la sua forma, con il suo colore, ma non si lascia afferrare da nessuno e nemmeno dall’anello. Ecco la libertà.

La libertà e la fede in Tom Bombadil

Tom Bombadil viene menzionato anche nel Consiglio di Elrond, in cui viene proposto di affidare a lui l’Anello, al posto di Frodo. Ma Gandalf si oppone, affermando che Tom è padrone di se stesso e che si è ritirato in un territorio compreso tra confini stabiliti da lui stesso e che egli, in attesa che cambino i tempi, si rifiuta di oltrepassare. E lo dice anche Tom, quando gli Hobbit lo pregano di accompagnarli alla locanda del Puledro Impennato: “Qui è la fine della terra di Tom: egli non passerà il confine. Tom ha da badare alla sua casa, e Baccador è lì che lo aspetta!”

Tom ha fatto una scelta, quella di non oltrepassare certi confini, all’interno dei quali si trova la sua casa. Chi sceglie è libero. E Tom è libero, anche se rimane tra le mura di casa. Casa qui non deve essere intesa come zona di comfort in cui rifugiarsi. Tom rappresenta il concetto del sentirsi a casa, che implica quello di libertà. Quando ti senti a casa, ti senti libero di essere te stesso. Quei confini da egli stabiliti, sono i limiti che una persona libera pone a sé stessa. Perché libertà vuol dire anche responsabilità.

C’è un altro fatto che potrebbe chiarire ancor di più la figura di questo personaggio: Tolkien crede in Dio. In effetti, Tom rappresenta colui che vive nella fede, perché chi vive nella fede, chi si abbandona a Dio, al contrario di quanto si possa pensare, vive nella gioia ed è libero. Perché Dio è semplice e siamo noi esseri umani a complicarci la vita, siamo artisti in questo. La fede, invece, implica semplicità e quando si sta troppo a ragionare, allora non c’è più fede. Lo stesso discorso vale per la figura di Tom Bombadil e se ci si ragiona troppo, si rischia di privarlo della sua bellezza e naturalezza. Ciò che è semplice spiazza e Tom lo fa con il suo modo di essere. Tom rompe gli schemi, lasciando tutti a bocca aperta quando indossa l’Anello e non scompare. Lui non ha bisogno di nascondersi, perché ha la luce dentro, e per questo può permettersi di rimanere visibile, di guardarti dritto negli occhi e dirti: “Togliti quell’anello! La tua mano sta meglio senza!”

Chi ha interpretato Tom Bombadil nella Serie Tv

In quanto personaggio avvolto nel mistero, in molti hanno preferito non inserire Tom nelle loro trasposizioni cinematografiche su grande schermo, come visto per Peter Jackson nella trilogia de Il Signore degli Anelli, e prima di lui con Ralph Bakshi nell’opera animata, di cui parliamo in un altro articolo. Nella recente seconda stagione de Gli Anelli del Potere prodotta da Amazon, con parecchio stupore iniziale dei fan della saga, abbiamo visto comparire il personaggio di Tom Bombadil in qualità di amico e consigliere dello straniero, ormai identificato come Gandalf. In realtà, se pensiamo che Tom è, probabilmente, l’essere più antico della terra di Mezzo, è facilmente ipotizzabile che egli possa avere avuto, in qualche modo, dei contatti con alcuni personaggi cronologicamente riconducibili alla Seconda Era. Infatti, se prendiamo in esame la “History of Middle Earth” ed i “Racconti Incompiuti”, ma anche alcuni dialoghi ne Il Signore degli Anelli (durante Il Consiglio di Elrond si accenna alla lunga amicizia tra Gandalf e Tom), non è così lontano dalla realtà ipotizzare che i due si potessero conoscere da molto tempo, considerando che lo stregone, prima di essere conosciuto nelle sue vesti più celebri, aveva già visitato la Terra di Mezzo in qualità di spirito Maiar, anche se con altri nomi. Nella serie tv è l’attore britannico Rory Kinnear a vestire i panni del personaggio, già noto per aver interpretato l’agente dell’MI6 Bill Tanner negli ultimi film di 007, il mostro di Frankenstein nella serie Tv Penny Dreadful e il premier del primo episodio di Black Mirror, serie prodotta da Netflix.

Le avventure di Tom Bombadil

Se volete curiosare su questo misterioso ed affascinante personaggio, vi consigliamo di leggere il libro “Le Avventure di Tom Bombadil“. Si tratta di una raccolta di poesie di Tolkien che vengono contestualizzate nell’opera come se fossero facenti parte di un’insieme di storie della tradizione e del folklore degli hobbit della Contea e della Terra di Buck. Gli ipotetici ideatori degli scritti sembrano essere Bilbo Baggins e la sua famiglia, oltre che alcuni loro amici, anche se Tolkien non rivendica mai con esattezza gli autori di tali storie. All’interno del testo sono presenti sedici poesie, di cui soltanto due sono dedicate interamente a Tom Bombadil: La prima relativa alla lotta contro il Vecchio Uomo Salice e la seconda basata sull’incontro con Baccador, La Figlia Del Fiume di cui Tom si innamora.

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Naila Carlisi Vita
Naila Carlisi Vitahttps://laviadellesfumature.it/
Grande appassionata di mondi fantasy. Laureata in giurisprudenza, scrittrice, narratrice di audiolibri, voice over ed insegnante di dizione. I libri mi accompagnano sin da piccola, sono loro ad avermi cresciuta, e in molte occasioni, si sono rivelati degli ottimi terapeuti. É per questo che ancora oggi continuo i miei viaggi tra avventure e regni fantastici, alla costante scoperta di connessioni che legano un autore ad un altro ed in particolare a Tolkien, divenuto ormai un mio punto di riferimento.

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