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Eventi:
La Prima Apparizione
Venne creato da Morgoth in una anno imprecisato della Prima Era. Comparve per la prima volta dopo la Dagor Aglareb, scagliandosi contro gli eserciti degli Elfi che circondavano da anni Angband e mettendoli in fuga in un primo momento. Ma il drago era ancora giovane e non aveva sviluppato del tutto le sue vere dimensioni e i suoi grandi poteri. Le truppe dei Noldor, infatti, si riorganizzarono e attaccarono la creatura, che fu costretta a ripiegare nella Fortezza. Glaurung apparve la seconda volta durante la Dagor Bragollach ed in tale occasione, essendo del tutto formato, seminò terrore tra le fila degli Elfi, che non riuscirono ad opporsi. Apparve, poi, insieme ad altri draghi del fuoco, durante la Nirnaeth Arnoediad e, durante la battaglia, Azaghâl, Re dei Nani di Belegost, lo affrontò insieme ad il suo esercito dotato di corazze e maschere in grado di resistere al fuoco. Il sovrano dei Nani inflisse al drago una grave ferita con la sua ascia, ma la creatura riuscì comunque ad uccidere il nano, insieme a molti altri e, poi, ripiegò verso Angband a a causa dei danni riportati.L’Incontro Con Túrin E Niënor
Glaurung è, però, ricordato principalmente per le vicende legate ai figli di Húrin. Morgoth, dopo aver preso prigioniero Húrin e maledetto la sua famiglia, inviò il drago a distruggere il Nargothrond, il Regno dei Noldor creato da Finrod, con lo scopo di trovare Túrin Turambar, che si nascondeva proprio in quella regione. Ebbe luogo, così, la Battaglia di Tumhalad, in cui Orodreth (sovrano di Nargothrond dopo la morte di Finrod) e Túrin guidarono invano la resistenza contro la creatura e le sue armate di orchi. Ulmo aveva avvertito Túrin di distruggere il ponte di collegamento affinché nessuna minaccia potesse entrare nel regno, ma l’uomo per eccesso di arroganza si rifiutò di ascoltarlo e questo permise al drago di impossessarsi di una delle più grandi roccaforti elfiche della Prima Era. In tale occasione, Glaurung lanciò una maledizione a Túrin con il suo sguardo penetrante e paralizzante, che portò l’eroe lontano da Nargothornd alla ricerca della sua famiglia. Nel frattempo, Niënor e Morwen si erano messe alla ricerca di Túrin e durante il tragitto incontrarono Glaurung che fece scappare i cavalli, separando le due donne. Niënor si trovò faccia a faccia con il drago, che lanciò su di lei un sortilegio di oblio, provocandone la sparizione dei suoi ricordi. Questo fece si che ella si dimenticasse di avere un fratello e Túrin, incontrata la fanciulla dispersa, non avendo mai visto la sorella, se ne innamorò e lo stesso accadde a lei.La Morte
Nel 499 Prima era, Glaurung uscì dalla sua tana del Nargothrond per raggiungere il Brethil, poiché gli era giunta voce che da lì Túrin, con il nome di Turambar, guidava la resistenza degli Haladin contro Morgoth. Turambar, accompagnato da Dorlas e Hunthor, partì con l’obiettivo di uccidere il drago. L’eroe, però, si ritrovò ad affrontare la spietata creatura da solo, poiché Dorlas fuggì per la paura ed Hunthor fu colpito mortalmente da una roccia al passaggio del drago. Túrin decise di appostarsi sotto un crepaccio da cui sarebbe passato Glaurung e approfittando del suo ventre molle, non appena giunto in quell’area, lo trafisse con la spada. Le esalazioni velenose del drago ed il sangue putrido con cui venne a contatto lo fecero svenire. In quel momento, giunse Niënor, che vedendo l’uomo disteso a terra lo credette morto. Glaurung, rivolse, così, alla fanciulla le sue ultime parole, sciogliendo l’incantesimo di oblio, facendole ritornare in mente tutti i ricordi. Rendendosi conto che Túrin era suo fratello e che il figlio che portava in grembo era il frutto di un incesto, la fanciulla si gettò da un dirupo, togliendosi la vita. Túrin, al risveglio, incontrò Brandir, che gli rivelò quanto accaduto alla donna, ma l’uomo non credette alle sue parole e infuriato lo uccise. Poco dopo, incontrò l’amico Mablung, che confermò la tragica sorte della sorella e quanto detto da Brandir e colto dalla disperazione per aver spento così tante vite innocenti, Túrin si uccise con la sua stessa spada, portando a compimento la Maledizione che Morgoth aveva scagliato anni prima su Húrin ed i suoi figli.