L’uscita della serie tv “Il Signore Degli Anelli: Gli Anelli del Potere” ha, indubbiamente, alimentato la curiosità su quelli che possiamo considerare i manufatti più celebri all’interno dell’universo della Terra Di Mezzo. In questo articolo andremo a sviscerare le origini e la storia di tali artefatti magici, che sono stati al centro delle storie della Seconda e della Terza Era nel meraviglioso mondo fantasy creato da J.R.R. Tolkien. Prima di iniziare citiamo, di seguito, la leggendaria Poesia Dell’Anello tratta dalla storica traduzione di Vittoria Alliata di Villafranca e Quirino Principe:
“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende”
Le Origini
Gli anelli del potere furono dei potenti oggetti magici forgiati nella Terra Di Mezzo durante la Seconda Era. Essi furono pensati ed ideati da Sauron in persona con lo scopo di soggiogare tutti i popoli liberi e di dominare il mondo. Fingendosi un inviato dei Valar di nome Annatar (letteralmente “Signore dei Doni” in Quenya), l’Oscuro Sire sfruttò tutta la sua sapienza nelle arti di forgiatura, in quanto Maia servitore di Aule, per ingannare Celebrimbor e gli elfi dell’Eregion con lo scopo di far forgiare diversi anelli che sarebbero caduti successivamente sotto il suo dominio attraverso l’Unico Anello, che egli avrebbe poi forgiato tra le fiamme del Monte Fato. Fingendo buone intenzioni, Sauron spiegò agli elfi, signori degli alberi e della luce, come incanalare il loro potere in questi potenti artefatti con il fine di preservare i loro reami, portandoli ad assomigliare alla tanto amata Valinor. In Eregion, vennero creati 19 anelli da distribuire come doni ai vari popoli liberi della Terra Di Mezzo, di questi 7 vennero dati ai nani e 9 agli uomini. Gli elfi ne crearono per loro soltanto 3, i più potenti e gli unici tra tutti ad essere stati forgiati dal solo Celebrimbor, lontani dall’influsso di Sauron. Da ciò che si evince dal Silmarillion e dai testi della History of Middle-Earth, pare siano stati creati anche altri anelli di prova prima di riuscire ad ottenere quelli definitivi, ma del loro destino non si hanno informazioni al riguardo. In segreto, Sauron forgiò un anello con lo scopo di dominare gli altri manufatti, per soggiogare gli elfi della Terra Di Mezzo e tutti gli altri popoli, ma non appena mise l’anello al dito i 3 portatori degli anelli elfici si accorsero dell’inganno e li sfilarono dalle dita, nascondendoli per lungo tempo nei loro Reami. Per tale ragione i piani di Sauron andarono in fumo e accecato dall’ira mosse guerra agli elfi, distruggendo l’Eregion e perseguitando gli altri Eldar della Terra Di Mezzo.
I 7 Anelli dei Nani
Dopo la distruzione dell’Eregion, Sauron riuscì a recuperare tutti gli anelli principali forgiati dagli elfi, ad eccezione dei 3 più potenti e negli anni successivi iniziò a consegnarli come doni ai vari popoli liberi della Terra Di Mezzo. Ne donò 7 ai signori dei nani, indomabili minatori ed artigiani, i quali li accettarono senza esitare, poiché essi concedevano al portatore poteri unici, come un’innaturale lunga vita e la possibilità di far prosperare i propri reami ed accumulare maggiori ricchezze. Contrariamente a quanto pensato da Sauron, il popolo dei nani si dimostrò particolarmente difficile da dominare, poiché in quanto creature plasmate dalla volontà di Aule, erano resistenti ai condizionamenti esterni e possedevano una volontà forte. Tuttavia, gli anelli del potere condussero il popolo dei nani a diventare sempre più avido, scavando senza sosta per accrescere le loro ricchezze e attirando l’attenzione di malvagie creature, come i Draghi e I Balrog, che portarono la loro specie sull’orlo della rovina. E’ probabile che i 7 anelli furono consegnati e divisi tra i membri delle 7 casate naniche più importanti: Lungobarbi, Barbafiamma, Vastifasci, Pugniferro, Barbedure, Piediroccia, Nerachiave. L’anello più potente dei nani, chiamato anche “Anello di Durin”, secondo la tradizione dei nani fu l’unico ad essere stato donato dagli elfi ai nani da Celebrimbor in persona, come segno di amicizia per le tante collaborazioni tra i due popoli che avvennero in quel periodo. Successivamente, il manufatto sarebbe passato ai vari successori fino al Re Thror di Erebor e al suo discendente Thrain II, a cui verrà sottratto da Sauron a Dol Guldur. Nel 3018 della Terza Era, durante la Guerra dell’Anello, un servitore di Sauron si presentò davanti le porte di Erebor da Dain Piediferro offrendo la restituzione dei 3 anelli sopravvissuti (gli altri furono distrutti nel tempo dai draghi) in cambio della loro devozione, ma il Re Sotto La Montagna rifiutò l’offerta e l’Oscuro Sire attaccò Erebor e la città di Dale, assediandole con legioni di Esterling ed Orchi. Dopo la distruzione dell’Unico Anello e della definitiva sconfitta di Sauron, è probabile che gli anelli superstiti abbiano perso il loro potere e siano andati perduti.
I 3 Anelli Elfici
Nonostante fossero stati creati senza il diretto influsso di Sauron, quindi per scopi benevoli, i 3 anelli elfici erano stati forgiati attraverso le conoscenze che il perfido Signore Oscuro aveva trasmesso a Celebrimbor e ai fabbri dell’Eregion, il che rendeva tali artefatti in qualche modo collegati all’Unico Anello, anche se con minor forza rispetto agli altri realizzati con il diretto intervento dell’araldo di Morgoth.
Narya, detto anche “Anello di Fuoco”, fu indossato la prima volta dal Re Supremo dei Noldor Gil-Galad che successivamente lo consegnò a Cirdan Il Carpentiere, secondo ciò che viene scritto nei Racconti Incompiuti. Quest’ultimo, lo affidò a Gandalf durante la Terza Era, avendo riconosciuto in lui lo spirito più saggio tra tutti gli Istari inviati dai Valar per contrastare Sauron. Il potere di tale anello permetteva al portatore di infondere coraggio e resistenza contro il male ed alleviare le fatiche derivanti dal trascorrere inesorabile del tempo. Si presentava come un anello d’oro, ornato al centro da un rubino rosso. L’artefatto fu portato nelle Terre Immortali dopo la sconfitta di Sauron.
Vilya, “L’Anello dell’Aria”, fu l’anello del Re Gil-Galad che lo indossò fino alla sua morte durante la Battaglia dell’Ultima Alleanza, ereditato successivamente da Elrond che lo utilizzò per proteggere il proprio Reame di Imladris. Esso era il più potente dei 3 e si presentava con una struttura d’oro al cui centro era incastonata una grande pietra blu. Anche se non si hanno molte informazioni circa i suoi poteri, si presume che l’anello fosse in grado, al pari degli altri, di preservare e proteggere dal male. Non è chiaro se tale manufatto, in quanto più potente degli altri, abbia contribuito a sviluppare o potenziare alcune abilità che Elrond acquisì nel corso del tempo, come quella di controllare elementi naturali come l’acqua del torrente di Gran Burrone o riuscire a vedere il futuro.
Nenya, “L’anello dell’Acqua”, fu indossato fin dal principio da Galadriel ed utilizzato per preservare dal male il Regno di Lothlorien, grazie anche all’aiuto dei poteri che ella aveva appreso dalla maia Melian durante il suo soggiorno a Menegroth nella Prima Era. L’anello era realizzato con il Mithril e al centro di esso era incastonata una pietra bianca (probabilmente di diamante). Esso era in grado di emettere una luce simile a quella delle stelle e aveva il potere di preservare e proteggere dal male. Dopo la distruzione dell’Unico, esso venne portato a Valinor insieme agli altri due anelli elfici.
I 9 Anelli degli Uomini
La razza degli uomini era quella che Sauron riteneva più plasmabile e che, in effetti, riuscì a soggiogare con più facilità. Egli donò 9 anelli a grandi signori degli uomini, i quali velocemente caddero sotto la sua influenza, fino a diventare i suoi servi in qualità di “Nazgul”. Tali anelli donavano potere e ricchezze ai portatori, nonché abilità innaturali legate alla stregoneria che permettevano loro di avere vita eterna, ma ciò con il tempo li condusse a non riuscire più a sostenere il peso di tale vita, che divenne insopportabile e che li condusse a cedere completamente al dominio di Sauron, di cui ne divennero i servi più micidiali sotto forma di “Spettri dell’Anello”. Essi avevano, così, perduto i loro corpi fisici divenendo invisibili ed erano entrati in una dimensione parallela spettrale. Gli unici in grado di vedere la loro vera entità spettrale, dietro gli abiti che indossavano, erano gli antichi elfi che avevano beneficiato della luce di Valinor ai tempi di Telperion e Laurelin o gli Ainur che si trovavano nella Terra Di Mezzo, come gli Istari e lo stesso Sauron. Erano visibili anche a chi indossava l’Unico Anello, poiché i portatori beneficiavano di una parte del potere che Sauron aveva infuso nel manufatto, il che li rendeva allo stesso tempo, un’estensione controllabile della propria volontà. Dei portatori dei nove anelli non si hanno molte informazioni, ma probabilmente erano antichi Re e nobili di vari Reami soggetti maggiormente alla volontà dell’Oscuro Sire. Tra di loro spicca come leader il Re Stregone di Angmar, il più potente dei 9 e il suo secondo, Khamul L’Esterling. In quanto legati al potere del loro signore, i Nazgul diventarono potenti durante la sua ascesa, ma persero potere durante la sua caduta alla fine della Seconda Era. Vennero definitivamente sconfitti con la distruzione dell’Unico Anello e di Sauron.
L’Unico Anello
Dopo i Silmaril, viene considerato l’artefatto più potente mai creato in Arda. Esso fu forgiato in segreto da Sauron tra le fiamme dell’Orodruin, con l’obiettivo di dominare ogni forma di vita della Terra Di Mezzo. L’Unico Anello aveva il potere di dominare tutti gli altri anelli creati dagli elfi sotto l’influenza di Annatar e per tale ragione era in grado di controllare la mente dei suoi portatori. Per renderlo così potente, Sauron infuse in esso gran parte del suo potere, il che permetteva quando lo indossava di amplificare le sue già incredibili abilità, rendendolo praticamente imbattibile sul campo di battaglia. A differenza degli altri anelli, l’Unico si presentava interamente in oro senza gemme incastonate al di sopra e se riscaldato dovutamente tramite le fiamme mostrava le iscrizioni in lingua nera di una parte dell’incantesimo che l’Oscuro Sire aveva infuso nell’artefatto. Esso non poteva essere distrutto da uomini, elfi o nani, qualunque abilità possedessero, ma poteva essere annientato esclusivamente tra le fiamme del Monte Fato, dove era stato forgiato. Pare che possedesse tutti i poteri degli altri anelli (anche se amplificati) ed alcuni propri, come la capacità di avere volontà propria e di poter modificare la propria dimensione a piacimento per poter entrare nel dito di esseri di diverse razze. Durante la Battaglia Dell’Ultima Allenza, sul finire della Seconda Era, fu Isildur a tagliare il dito di Sauron dopo la sua caduta, impossessandosi dell’anello che lo rese avido e lo portò alla morte. Fu ritrovato circa 2500 anni dopo dall’hobbit Deagol che venne ucciso dal cugino Smeagol nel tentativo di sottrargli l’anello, divenendone in tal modo il possessore per più di 500 anni, ma il perfido oggetto gli corruppe la mente e lo trasformò nella malvagia creatura “Gollum”. L’Unico Anello fu, poi, ritrovato da Bilbo Baggins nella caverna di Gollum, al di sotto delle Montagne Nebbiose e dopo la sua avventura verso Erebor fu lasciato in eredità a Frodo. Quest’ultimo lo condusse nel Monte Fato dove venne distrutto tra le fiamme insieme a Gollum, sancendo la definitiva sconfitta di Sauron e la fine degli Anelli del Potere.
Se Volete arricchire la vostra conoscenza sull’argomento, vi suggeriamo di leggere Il Signore Degli Anelli con le sue appendici e Il Silmarillion. Trovate tutte le informazioni del caso nel nostro elenco libri di Tolkien in inglese e in quello dei libri di Tolkien con traduzione in italiano.
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